Dopo che Cina e Fmi hanno citato i pro di una società senza più contanti in circolazione, eventualità che sarebbe accolta a braccia aperte dal sistema bancario, la prima banca di Norvegia ha imposto un divieto di uso di cash.

Il crollo del petrolio sta mettendo in ginocchio l’economia scandinava ricca della risorsa. Così il paese ha deciso di fare come la vicina Svezia e la Danimarca e provare a limitare l’uso dei contanti. Il tutto mentre in Italia si va nel senso completamente opposto, aumentando le somme in contanti da poter utilizzare.

Negli ultimi tempi le autorità hanno ridotto l’ammontare di banconote che possono essere prelevate dalle banche e limitato le somme che possono essere utilizzate per fare acquisti. Allo stesso tempo il ministero delle Finanze è contrario a un’abolizione totale dei contanti, perché teme conseguenze negative sul turismo e per questioni di invasione della privacy.

DNB ha chiesto all’esecutivo di imporre il divieto dopo anni in cui le autorità stanno tuttavia cercando chiaramente di favorire l’uso dei pagamenti elettronici. L’idea viene anche venduta alla popolazione come una strategia per combattere il mercato in nero e i crimini finanziari come il riciclaggio di denaro sporco.

Secondo le nostre stime il 60% del denaro è fuori dal controllo della banca centrale, a causa del mercato in nero e delle attività di riciclaggio” ha detto ai media nazionali un dirigente della banca, Trond Bentestuen. “Ci sono così tanti pericoli e svantaggi associati al contante, che abbiamo proposto di abolirlo definitivamente”.

È da un po’ di tempo che la Norvegia si sta dirigendo verso una società futuristica, in cui i contanti sono via via in disuso. Secondo Bentestuen solo il 6% dei norvegesi ormai usa banconote quotidianamente, e la maggior parte di loro sono persone anziane.

L’abolizione dei contanti è il prossimo passo. La seconda banca di Norvegia, Nordea, ha già vietato l’uso di contanti nelle sue filiali.

Visto il periodo di tassi di interesse negativi e l’arrivo dei programmi di bail-in – che vede la partecipazione di obbligazionisti e correntisti con più di 100 mila euro in banca ai piani di salvataggio degli istituti di credito – i governi e le banche vogliono evitare eventuali fughe di depositi.

Prelevare denaro è un perfetto piano di fuga dalle possibili perdite generate dai piani di bail-in e dall’obbligo di sborsare di tasca propria interessi sui soldi parcheggiati presso le banche o in altri lidi presumibilmente sicuri. Mettendo i contanti al bando, le banche e i governi vogliono salvarsi la pelle.