In norvegese si chiama “sparegris“, cioè salvadanaio. E’ il Fondo Petrolifero Norvegese, il fondo sovrano più grande del pianeta, che rende i norvegesi il popolo più ricco del mondo con un credito pro capite di 160mila euro. Ed è destinato a crescere, le stime prevedono una crescita futura del 200% del Pil norvegese.
Non possiamo non considerare che ogni cittadino norvegese potrebbe azzerare il debito di quattro italiani, che invece nascono con un debito di circa 40mila euro a testa.
Ma da cosa deriva questa ricchezza? Dal petrolio, la Norvegia è uno dei maggiori produttori mondiali di petrolio solo che, a differenza dei Paesei Arabi dove la ricchezza è a favore di poche persone, il Governo norvegese ha guardato avanti e sapendo che questa risorsa è destinata a finire, vent’anni fa ha istituito il fondo pensione governativo investendo all’estero le rendite derivanti dalle estrazioni petrolifere. Oggi il fondo possiede circa il 2% delle azioni mondiali essendo azionista di circa 9.000 società quotate nelle borse di tutto il mondo.
La scelta di investire le rendite all’estero è stata presa per evitare un cortocircuito economico interno, un afflusso di ricchezza, proveniente dalle estrazioni delle risorse naturali, avrebbe provocato un processo di deindustrializzazione e depressione generale simile a quello verificatosi in Olanda negli anni Settanta con il gas. Il governo è autorizzato ad utilizzare fino al 4% degli utili prodotti dagli investimenti, ma questo non intacca il valore del fondo che è raddoppiato negli ultimi quattro anni portandolo ad un valore complessivo di circa 820 miliardi di euro.
Una parte degli investimenti del fondo norvegese riguardano anche l’Italia, sono state acquistate azioni di circa 130 società per un valore di otto miliardi di euro e si stanno valutando anche investimenti nel mercato immobiliare milanese.
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